Cass. civ., sez. I, sent., 28 luglio 2022, n. 23583
Con la sentenza in esame, la Suprema Corte è stata chiamata a pronunciarsi sul ricorso proposto da una donna al fine di ottenere il contributo al mantenimento mensile.
In particolare, la donna lamenta che si era vista negare l’assegno divorzile pur avendo dovuto sacrificare le proprie attività professionali per provvedere alle necessità dei figli, accontentandosi di lavori saltuari.
La Suprema Corte, nell’accogliere il ricorso, ha evidenziato che è del tutto irrilevante «la generica e astratta possibilità del coniuge di procurarsi lavori saltuari»: un’indagine di questo genere, infatti, «deve esprimersi sul piano della concretezza e dell’effettività, tenendo conto di tutti gli elementi e fattori (individuali, ambientali, territoriali, economico sociale) della specifica fattispecie.
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